La gioia di essere amati
A molti può accadere che a Natale, presi dal frenetico scambio di doni, non s’accorgano del regalo più prezioso che viene loro offerto. Non ne percepiscono il valore incalcolabile e gli enormi benefici che è in grado di procurare. Lasciandosi sfuggire quella straordinaria opportunità, rimane ben povera la festa.
È il rischio che corrono parecchi cristiani. Pur sapendo che viene celebrata la nascita di Gesù, non badano alle conseguenze di questo evento: i nuovi orizzonti che apre, le affascinanti possibilità che rende accessibili, tali da cambiare il modo di intendere la vita. È una novità che però non si realizza automaticamente, ma richiede l’assenso e l’opera della persona.
“Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia ma abbia la vita eterna” (Gv 3,16). È quindi talmente intenso l’amore di Dio per l’umanità che l’ha spinto ad inviare come salvatore, non un messia puramente umano qual era atteso dal popolo ebraico, ma addirittura il proprio Figlio, incarnato nell’umanità di Gesù.
E gli effetti della sua missione non si limitano a concederci il dono della remissione dei peccati, bensì si estendono ad offrirci la condizione di figli di Dio, ad illuminarci col completamento della Rivelazione e a farci parte dell’amore stesso di Dio, che ci sprona ad una progressiva santificazione grazie agli aiuti soprannaturali affidati alla Chiesa. Tutto ciò in vista del massimo dono: il conseguimento della perfetta unione con Dio, felice e immortale.
È immensa quindi la gioia del Natale. Ci annuncia in che misura siamo amati da Dio, in una maniera imprevista e insuperabile. Un amore del tutto gratuito, non meritato da noi; straordinariamente generoso per i beni che ci procura; un amore perenne come sarà l’incarnazione del Figlio; ed esteso a tutti gli essere umani.
Come ricambiarlo? Con la piena disponibilità a cooperare perché il suo stupendo progetto di unione diventi per noi realtà.
† Mons. Livio Maritano