Fede operosa
Non è nel giusto chi concepisce la fede unicamente come adesione del pensiero alle verità e norme morali rivelate da Cristo. Più propriamente essa consiste nell’accogliere Gesù con tutto il nostro essere: perciò non soltanto riconoscerlo come inviato dal Padre per rivelarci chi è Dio, qual è lo scopo della vita e come va esercitata la libertà; ma anche, e in special modo, affidarsi a lui, affinché svolga la sua missione di riconciliarci con Dio, di indicarci la via e offrirci la forza per realizzare il suo progetto di salvezza.
È infatti indispensabile la grazia divina per rendere conformi a Cristo i nostri pensieri e sentimenti, le decisioni e le azioni. Quanto più fedelmente lo seguiamo tanto più la nostra vita si rende gradita a Dio e benefica per il prossimo.
Attraverso questo tirocinio quotidiano la fede diventa intensamente operosa ed efficace attivando l’amore: “La fede opera per mezzo della carità” (Gal 5,6). Ci illumina a riconoscere in ogni persona il volto di Gesù, da amare e servire; a cogliere nelle varie attività altrettante occasioni per agire in unione con lui e per lui. Ma aiuta anche a intendere, nell’osservanza dei doveri, sempre nuovi modi di piacere al Signore. Come pure, a non smarrirci di fronte a difficoltà, rinunce, imprevisti o dispiaceri; ma ci spinge a rammentare la Passione e offrire un personale contributo alla redenzione nostra e di tutti.
Il cristiano che valorizza queste molteplici opportunità ha modo di compiere nel corso della giornata ripetuti atti di fede e di amore. Attivata in un costante esercizio, la fede si consolida. Il suo impiego diventa via via più spontaneo mentre il frequente contatto con Gesù rende decisamente più cristiano il nostro modo abituale di vivere.
† Mons. Livio Maritano