Sale della terra
Così Gesù qualifica i suoi discepoli: “Voi siete il sale della terra… la luce del mondo” (Mt 5, 13-14).
Come il sale dà sapore al cibo e lo rende gradevole, i doni apportati da Cristo ai discepoli elevano la qualità della loro vita e consentono ad essi di assaporare un’esperienza indicibile di fiducia in Dio, di gioia e di pace.
Chi infatti mantiene la decisione di camminare al seguito di Gesù è sicuro di essere costantemente da lui amato e compreso, accompagnato e aiutato a percorrere quella via che conduce alla piena realizzazione di sé nell’aver parte senza fine alla santità di Dio.
Il calore dell’amicizia con Cristo lo porta ad affidarsi totalmente alla bontà di Dio, lo attira a compiere il suo volere e lo colma di gratitudine mentre lo stimola a superarsi senza posa nel ricambiare quell’amore che si è spinto “sino all’estremo” (cfr. Gv 13, 1). Ebbene, il discepolo che vive tale esperienza non può trattenersi dal bisogno di comunicare agli altri ciò che ha trovato affinché anch’essi possano gustare quel modo di vivere e gioire dei medesimi benefici. In tal modo quel “sale” contribuisce a cambiare in profondità la terra, cioè la società umana.
E qual è il modo di contribuire alla diffusione della nuova vita? È col proprio comportamento che il discepolo rispecchia sia pure imperfettamente la luminosa esemplarità delle virtù di Cristo: “Risplenda la vostra luce davanti agli uomini”. Le “opere buone” del cristiano attestano la straordinaria potenza della grazia che eleva la natura umana molto al di là dei propri limiti; e pertanto inducono chi constata questa meraviglia a “rendere gloria al Padre che è nei cieli” (Mt 5, 16).
Con la loro vita i cristiani riflettono la santità di Cristo e offrono il più efficace contributo al bene del mondo, dell’umanità intera.
† Mons. Livio Maritano