Grande gioia
Anche da noi Dio si attende che accogliamo Gesù, nato a Betlemme, con “una grande gioia” (Lc 2, 10). Quell’avvenimento, infatti, rivela il sì di Dio all’umanità. Un sì completo e definitivo. Egli infatti non si è accontentato della relazione di Creatore con gli esseri umani che da lui ricevono la vita. E neppure è bastato al suo amore il rapporto stabilito nella prima alleanza col popolo ebraico.
Ha voluto realizzare con l’umanità intera un rapporto completamente nuovo e perenne, che ha inizio precisamente con la nascita di Cristo, allorché Dio stesso, nella persona del suo Figlio eterno ha unito a sé, con la cooperazione di Maria, la realtà umana di Gesù.
Attraverso la santità del Figlio incarnato e l’opera da lui realizzata, Dio manifesta la volontà di unirci sempre più strettamente a sé: di farci condividere la sua stessa vita rendendoci figli, progressivamente partecipi della sua sapienza e bontà, del suo amore e della sua gioia. Con lo scopo di prepararci alla piena e definitiva unione con lui che avrà luogo quando parteciperemo alla risurrezione di Cristo.
Abbiamo quindi ben ragione di gioire e fare festa per la nascita di Gesù. Ovviamente con l’impegno a ricambiare insieme a lui l’amore del Padre, rispondendo alla sua generosità con il nostro sì di ogni giorno. Così ha fatto Chiara: «A me interessa solo compiere la volontà di Dio: fare bene quella nell’attimo presente».
Se la imitiamo non avremo bisogno d’altro, e potremo affermare con lei: «Io ho tutto!».
† Mons. Livio Maritano