Saluto finale del Vescovo emerito Mons. Micchiardi – Febbraio 2018
Concedetemi un po’ di tempo, perché anch’io esprima i miei ringraziamenti. Innanzitutto grazie al Signore perché, in modo tangibile, ci ha accompagnato con la sua grazia, in questi 17 anni, affinché potessimo programmare e realizzare il piano pastorale diocesano, richiesto dal sinodo diocesano, voluto dal mio predecessore, mons. Livio Maritano.
In quest’opera abbiamo avvertito la materna protezione di Maria Vergine e di S.Guido.
Grazie ai confratelli sacerdoti e diaconi, con i quali, più da vicino ho condiviso gioie e dolori dell’impegno pastorale. Grazie ai più stretti collaboratori, passati e presenti, soprattutto a quelli della Curia. Cito, per tutti: il Vicario generale, don Paolino Siri, generoso e fedele collaboratore e il fedele segretario don Mario Bogliolo. A proposito di stretti collaboratori ringrazio il Consiglio presbiterale, il Consiglio pastorale diocesana, il Collegio dei consultori e il Consiglio diocesano per gli affari economici. Grazie ai religiosi e alle religiose, presenza indispensabile nella Chiesa diocesana. Oggi, con la loro numerosa presenza, hanno voluto ricordare la “giornata della vita consacrata”.
A loro richiamo quanto ha detto qualche giorno fa Papa Francesco:
“Laddove la vita contemporanea chiude le porte, la vita consacrata, alba perenne della Chiesa, le tiene aperte. Laddove il mondo tende ad accaparrare, la vita consacrata dona. E dove gli altri cercano ricchezza, piacere e potere, i consacrati si fanno poveri, casti e obbedienti, guardando gli occhi del fratello, più che lo schermo del cellulare”.
Ringrazio in modo particolare le suore che si sono susseguite al servizio del Vescovado (le Suore Oblate del Cuore Immacolato di Maria) e tra esse, suor Chiara, presente fin dai primi mesi della mia permanenza in Acqui, suor Faustina e la Superiora generale, suor Deogratias, al servizio del Vescovado per parecchi anni. Grazie a loro il Vescovado si è presentato come luogo accogliente. Oggi si celebra in tutta Italia la giornata della vita, ricordando che “il Vangelo della vita è gioia per il mondo”. Questa circostanza mi invita a dire grazie alle tante associazioni di fedeli, in primis l’Azione Cattolica, impegnate in prima linea ad annunciare e a testimoniare il Vangelo nelle sue varie sfaccettature.
Mi resta impossibile elencare le numerosissime associazioni operanti in diocesi (un bel numero di esse ha trovato collocazione nel “nuovo Ricre”, che è stato giustamente definito “l’abitare sociale ad Acqui”): ricordo, oggi, il Movimento per la vita e i Centri Aiuto Vita. Ricordo l’Oftal ed altre associazioni a servizio della vita sofferente. Ricordo pure le numerose Confraternite, impegnate nel settore del culto e della carità, nonché il Centro di Ascolto.
Grazie agli operatori negli strumenti della comunicazione di ispirazione cristiana e i collaboratori nel settore dei beni culturali.
Grazie alle autorità civili e militari: con loro c’è sempre stata ottima collaborazione, pur nella distinzione dei ruoli, e servizio del bene comune. Ricordo, al riguardo, gli interessanti incontri annuali con i pubblici amministratori, nei quali si ragionava su questioni di bene comune, alla luce della dottrina sociale della Chiesa.
Infine un grazie fraterno a S.E. Mons. Carlo Redaelli che, come Visitatore apostolico,
ci ha aiutato molto in momenti complessi della vita diocesana e che in questi mesi guida la nostra chiesa in preparazione all’arrivo del nuovo Vescovo.
Al nuovo Vescovo Luigi Testore un grande grazie per aver accettato di essere pastore della Chiesa di Acqui.
Lo conosco e certamente farà molto bene a servizio della Diocesi. Sapete che, fra qualche settimana, mi trasferirò a Carignano, mio paese natale, ospite della casa parrocchiale. Se passerete di lì, sarete i benvenuti.
Anche se lontani fisicamente, resterà vivo, nel Signore, il legame fraterno che ci rende unito.
A voi tutti: grazie e… pregate per me!”
Acqui Terme – Cattedrale di Nostra Signora Assunta
4 febbraio 2018
Fonte: Settimanale L’Ancora