“Il Bambino Gesù, Gioia e Luce del mondo” – Natale 2018
Nel racconto del mistero del Natale c’è una voce umile più potente di tutte, quella del sussurro di un Bambino che viene alla luce in una povera dimora di fortuna, a Betlemme: «Maria diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio» (Luca 2,7).
E la voce di Dio che si è fatto uomo, che si esprime con il pianto di chi viene alla luce e con la serenità di chi viene nutrito e avvolto amorevolmente in fasce da sua Madre. Quel sussurro del Bambino Gesù zittisce tutti i nostri ragionamenti fatti di orgoglio, calcoli, egocentrismo.
Aveva ragione il poeta Clemente Rebora, quando parlava del suo incontro con Cristo: «Tua Parola zittì chiacchiere mie». Si, cari miei, lasciamo che la Parola di questo Bambino metta fine al delirio delle nostre chiacchiere, polverizzi le nostre parole quando diventano pietre da scagliare contro gli altri, le faccia crollare e quando si ergono come muri. Che la Parola trasformi le nostre parole in alimento che nutre le relazioni, in perdono che accorci le distanze e cancelli odio e incomprensioni.
Nel racconto dei Natale dell’evangelista Luca ci sono voci che vengono dall’alto, a spiegarci quello che da soli forse non comprendiamo: sono le voci degli angeli che annunciano ai pastori la nascita di Gesù. Essi dicono: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore» (Luca 2, 10-14).
Ai pastori gli angeli annunciano che questa nascita è motivo di gioia che rallegra «tutto il popolo»: non è riservata a categorie di persone, razze, popoli difesi da confini di stati, nazioni e culture.
È la gioia del Natale nella persona di un Bambino, dono di Dio. Di fronte a Gesù, nessuno può restare indifferente; ogni uomo e ogni donna devono poter scegliere se rifiutare o accogliere questa gioia che si è manifestata a Betlemme.
Il mio augurio per noi è di incontrare il Dio dal volto gioioso, per lasciarci trasformare in persone gioiose nella nostra famiglia, nelle comunità, in luoghi di incontro con l’altro/a. Nella speranza che ciascuna abbia preparare la sedia del proprio cuore durante l’avvento ad accogliere il Re della Gloria per poter costruire e ricostruire nuovi ponti di collaborazione, di solidarietà, di amicizia, di pace, d’amore e di carità con realtà e persone che Dio ci mette accanto e che incontreremo nel nostro cammino durante quest’anno 2019.
Dio ci benedice, offrendoci il Bambino Gesù, Gioia e Luce del mondo.
Buon Natale 2018 e Felice Anno Nuovo
Madre Rita Tenerezza Ocloo