La testimonianza di Anna – Anno 2019
Mi chiamo Anna D. R.
Ho avuto la fortuna di conoscere Chiara Luce grazie al Movimento dei focolari di cui faccio parte. Approfondita la conoscenza della vita di questa ragazza, che sarebbe stata mia coetanea se Dio non avesse operato in lei cose grandi, ne sono rimasta commossa e affascinata.
La sua semplicità, il suo amore per la vita, il suo rapporto privilegiato con Gesù, che le aveva permesso di affrontare con coraggio un momento così delicato della sua vita, mi avevano toccato profondamente il cuore e l’anima. L’accettazione della malattia e il suo offrirla per l’unità delle persone mi colpiscono profondamente. Chiara Luce è stata un punto di riferimento costante della mia vita, soprattutto in un momento in cui l’avvicendarsi di alcune malattie inficiavano profondamente la qualità del mio vivere quotidiano.
All’età di circa quarant’anni mi ritrovai a fare diversi esami clinici a causa di un addensamento al seno destro di cui non si riusciva a capirne la natura. Dopo diversi esami che non riuscirono a chiarire la situazione mi fu suggerito di sottopormi ad una biopsia della mammella. Giunsi in sala operatoria impaurita e allo stesso tempo fiduciosa perché avevo la consapevolezza di non essere sola ad affrontare questo momento. Mi affidai tantissimo a lei, chiedendole non solo di intercedere per me presso Dio, ma soprattutto di avere la forza ed il coraggio di fare mio il suo “se lo vuoi tu, lo voglio anch’io”.
Il 17 novembre del 2011 feci l’intervento. Passarono circa una ventina di giorni dall’operazione tra medicazioni e cure varie, e proprio durante un controllo, prima di recarmi in reparto, nella cappella dell’ospedale in cui mi ero fermata per un breve momento di preghiera, con grande sorpresa, in un posto in cui prima non c’era, accanto ad altri santi, vidi una foto grande di Chiara Luce.
Non riuscii a spiegarmi chi avesse messo lì la sua immagine che mi commosse profondamente: sembrava aspettasse proprio me! E proprio quel giorno, dopo qualche minuto, il medico mi annunciò l’esito negativo della biopsia fatta. Sentivo di dover ringraziare Chiara Luce perché non mi aveva lasciata sola in un momento così delicato della mia vita. E ancora oggi, ogni qualvolta che la salute vacilla, che il dolore e la sofferenza fisica o spirituale irrompono nella mia vita, pur fra le lacrime, guardo a lei per avere la forza di dire il mio sì a Gesù.
Archivio Luce d’Amore ONLUS