10° anniversario della beatificazione di Chiara Badano – Settembre 2020
25 settembre 2010 – 25 settembre 2020
A Roma, in quel 2010, tra le navate del santuario del Divino Amore davanti a uno stendardo che raffigura il volto di una ragazza con uno sguardo luminoso, alla presenza di una marea di giovani provenienti da ogni parte del mondo si elevava il canto “Dio mi ama”: l’inno per la beatificazione della Venerabile, da tutti conosciuta come Chiara Luce.
Era il 1999 quando dal paesino di Sassello veniva presentata dalla sua Diocesi alla Chiesa. Iniziava un “lavoro” preciso, accurato, svolto con impegno e amore profondo dalla Postulazione che, su richiesta del vescovo Livio Maritano e della Congregazione dei Santi, condurrà a riconoscere le virtù cristiane da lei vissute in grado eroico. Nel frattempo l’analisi di un presunto miracolo, dichiarato poi dalla Commissione medica e teologica come tale, la porterà agli onori degli altari col titolo di Beata.
Ci si chiede: “Com’è possibile che una ragazza di soli 18 anni, in questo secolo così caratterizzato dal relativismo e da forti problemi esistenziali, specialmente per la gioventù, sia stata additata come modello di vita e accolta come tale?”. Giovane del nostro tempo ha saputo amare con l’amore di Dio, cioè senza confini. Ha posto Gesù alla base della sua breve esistenza, in un dono totale di pieno abbandono alla volontà del Padre. Ha saputo aprire i confini della vita quotidiana, abbracciando ogni creatura e facendo proprio l’ideale dell’unità. La sua straordinaria testimonianza cristiana, già forte mentre era in vita, si è diffusa ed è cresciuta sino ad oggi, tanto da trasformare radicalmente l’esistenza di molte persone che riconoscono di dovere a lei il loro ritorno alla fede e ai veri valori.
Chiara Luce è veramente un faro per la nostra esistenza; un raggio di luce divina che si irradia sul mondo. In lei si realizzano le parole della Sacra Scrittura citate da mons. Maritano nell’omelia per il funerale: “I giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro” (Mt 13, 42). A chi chiedeva il perché di questo delicato compito nel promuovere la Causa di Chiara, il Vescovo rispose: «Ho promosso la Causa di Chiara perché credo che rappresenti l’icona di come una ragazza semplice possa rappresentare i valori perenni del cristianesimo vissuti in modo giovanile, con uno slancio, un entusiasmo e una perseveranza che edifica anche gli anziani».
Con la proclamazione di Chiara Badano a beata, la Chiesa ha voluto quindi glorificare Dio, sorgente di ogni grazia; manifestare ammirazione e riconoscenza per la sua sublime testimonianza; esprimere l’invito a ricavarne il beneficio che la bontà divina ci vuole concedere. Lei é un dono per ciascuno di noi. La sua scia luminosa porta al Signore nella gioia, nella semplicità e nell’abbandono fiducioso. La sua testimonianza ci illumina a cercare il vero significato della vita e a comprendere il mistero del dolore. Ricordiamo però che Dio non chiama a sé solo dei privilegiati. Nessuno è escluso dal suo amore di Padre; egli continua a cercarci in attesa della nostra risposta. Approfondiamo la conoscenza di questa ragazza; non rimaniamo in superficie, andiamo più in profondità. Le sue virtù cristiane, vissute in grado eroico sono quelle vissute e predicate dal Cristo, quindi il dovere di ogni cristiano.
Chiara Badano desiderava studiare da medico e partire per l’Africa onde curare i bambini di quel Paese. Ebbene, proprio nel Bénin dove giunsero le sue offerte, l’Associazione Luce d’Amore Onlus ha da tempo realizzato nel suo nome una grande opera con la costruzione dei Centri ‘Luce’ Badano» a Hêvié-Dénou (Cotonou), e a Sogbo Aliho (Abomey); ma la carità non ha né limiti né confini. L’Associazione sostiene anche la Missione di Wadala-Mumbai (India) e tante iniziative caritative in Italia nate nel nome della Beata.
Se per richiesta del nuovo vescovo di Acqui la Postulazione, nelle persone di padre Florio Tessari, già Postulatore Generale dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini e della Vicepostulatrice Mariagrazia Magrini non è più operativa, si continua, insieme ai tanti volontari e devoti, nell’impegno di invito alla preghiera e alla conoscenza di questa giovane cristiana riconosciuta Beata dalla Chiesa, proseguendo come auspicato dai Papi San Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, secondo le regole della Congregazione dei Santi.
Non scordiamo mai che “la fede senza le opere è morta!”