Ci passa accanto – Dicembre 2022
Perdere l’ago della bussola
Lucia si trascinava da giorni con una stanchezza che le pareva ormai cronica. Correre per tutto e tutti l’aveva proprio resa insofferente e incapace di riposizionare l’ago della bussola della vita. Nulla le sembrava fosse ormai così importante. Era solo logorata.
Si era ritrovata in qualche sera a ripensare alle giornate che le sembravano un unico cumulo di vortici in cui correre per mantenere l’equilibrio: le incomprensioni sul luogo di lavoro, le incombenze da gesti-re per la madre anziana e malata, alcuni suoi esiti di indagini mediche da approfondire, i vari guasti in casa, che si alternavano a liti condominiali. Insomma, Lucia avrebbe tanto voluto un po’ di luce, da che constatava di non riuscire a mettere una cornice definita a tutto quel bailamme esistenziale. Non che ri-fiutasse le difficoltà: aveva una sua visione dei momenti difficili già vissuti sempre come opportunità, ma ora si chiedeva se fosse questa la vita che le veniva chiesto di trafficare.
Neppure il mare, che ora le pareva di un sinistro grigiastro, poteva consolarla, nonostante le nuvole si riflettessero comunque fra le onde quiete. Era tornata nella casa di famiglia quel giorno e si accingeva a sbrigare qualche incombenza urgente: le solite cose.
Férmati un istante
Poi un’espressione della madre aveva bloccato il fluire dei pensieri. “Lucia, fermati, voglio guardarti negli occhi, un solo istante.” Aveva rivolto lo sguardo verso di lei e aveva socchiuso gli occhi. Era solo un fremito quello che aveva attraversato entrambe. Ma a Lucia era sembrato che Qualcuno l’avesse an-che incontrata con la consapevolezza di cui aveva bisogno. Così le erano risuonate alcune espressioni lette e ascoltate in un lontano incontro, in cui avevano presentato nella sua scuola la vita della Beata Chiara Badano:
«Se noi fossimo sempre in questa disposizione d’animo, pronti a tutto, quanti segni Dio ci manderebbe.
Quante volte Dio ci passa accanto e noi non ce ne rendiamo conto!».
Lucia aveva sentito che quella poteva essere la strada: vivere nella certezza (non sempre facile) che Dio è lì, in quella fatica e in quell’imprevisto. Che non ti lascia sola, ma cammina al tuo fianco con discrezione, attendendo che lo scopri nei segni che ti manda, a saperli riconoscere, a vederli senza che ci sfiorino appena e si disperdano nel crepuscolo della nostra sicurezza e del nostro orgoglio.
Quanti segni Dio ci manderebbe se noi fossimo sempre nella disposizione d’animo di essere pronti a tutto, fidandoci di Lui, allora ci renderemmo conto di come ci sia passato accanto, anche nel momento della stanchezza e della demotivazione esistenziale.
Lucia si era fermata guardando la madre assopita e poi il mare, dalla finestra di casa. Quel verde sme-raldo la riportava ai bellissimi momenti vissuti, agli incontri e ai sorrisi e ai molti doni ricevuti che ora potrebbero sostenerla e rinfrancarla. Nel cuore era scesa una pace che non aveva più sperimentato nelle ultime settimane. La fatica era sempre lì, ma aveva un sapore diverso, più umano e forse anche divino. Annamaria Gatti