La preghiera è la nostra forza – Aprile 2024
Spesso abbiamo sotto gli occhi delle meraviglie e non le guardiamo veramente, passano inosservate. E ci perdiamo lo stupore, che rende gustosa la vita di ogni giorno, pur in mezzo alle fatiche, se non alle brutture che lacerano anche le giornate più ordinarie.
Ripensando alla vita di molti santi questa considerazione è condivisibile, da San Francesco a Santa Madre Teresa di Calcutta, ma questa piccola riflessione fa pensare a tante persone incontrate sul nostro cammino, e magari tuttora presenti, che con questo spirito hanno vissuto e vivono.
La sorpresa generata dalla bellezza della natura, con le sue umili e splendide manifestazioni, si arricchisce dello stupore che fa vibrare il cuore: un sorriso sul viso di un bambino, la carezza di uno sguardo tenero, un gesto di affetto e di cura…
Poi accade che si incrocino anche espressioni riservate alla vita spirituale. Non di celeberrimi santi, ma di santi vicini, poco più che bambini e qualcuno alla santità deve ancora arrivarci, come la beata Chiara Badano, che a dodici anni ruba un comprensibile accenno di meraviglia con questo suo confidare: «Ho pregato e sono riuscita a dire quell’Eccomi […] e una grande gioia mi ha riempito il cuore».
È una delle citazioni che troviamo in un libro interessante e coraggioso, nel capitolo che viene riportato nel titolo di questo contributo. In questo volume l’autrice, vicepostulatrice nel processo di canonizzazione di Chiara Badano, trova significative analogie fra la “via” percorsa dalla beata Chiara e l’immensa santa Teresa di Lisieux, della quale si riporta:
“Come è grande la potenza della preghiera! […]. A parte l’Ufficio Divino, che sono molto indegna di recitare, non ho il coraggio di mettermi a cercare nei libri belle preghiere […].
Non riuscirei a recitarle tutte e, non sapendo quale scegliere, faccio come i bambini che non sanno leggere: dico molto semplicemente al buon Dio ciò che voglio dirgli, senza fare belle frasi, e mi capisce sempre!”.
Ecco perché è d’obbligo sorprenderci: davanti a noi una verità così semplice e così profonda.
A Dio si parla con l’animo rivolto a lui come ad un papà che sa capire, che non ha bisogno di grandi preghiere, superbamente composte.
Dio è lì per lei, e Chiara Badano sperimenta la gioia di essere accolta da un Dio in attesa. Analogamente Santa Teresa del Bambino Gesù e del Volto Santo, gioiosamente e semplicemente gli parla e sa di essere capita.
Sfoltita tutta la retorica e la pomposità, la santità si manifesta nella semplicità del rapporto sublime con il Signore. Come non stupirci e reimparare a pregare?
In quarta di copertina troviamo: “Un secolo separa le due giovani, ma la santità non ha limiti di tempo né di spazio, perché la sua sorgente è l’amore di Dio”. (da “Thérèse e Chiara” di Mariagrazia Magrini, Edizion San Paolo, 2013). Annamaria