Si prostrarono e l’adorarono
Dinanzi al bambino Gesù i Magi si comportano come stabilisce la Bibbia: “Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai, lui solo adorerai” (Deut 6, 13). Che cos’é l’adorazione? Risponde il catechismo: è la disposizione fondamentale dell’uomo che si riconosce creatura davanti al suo Creatore.
Adoriamo Dio quando portiamo l’attenzione su di lui e, in raffronto con i nostri limiti umani, ammiriamo le sue perfezioni, lo ringraziamo per i suoi doni e gli chiediamo che cosa si attende da noi. Modello di adorazione è la Madre di Gesù. E’ stata la prima ad adorarlo. Con la diligenza affettuosa di mamma ha raccolto tutti i particolari che poteva reperire riguardo al Figlio, al fine di ricomporre in unità lo straordinario disegno concepito da Dio per salvarci.
Inizia la sua adorazione soffermandosi sulle parole dell’angelo Gabriele: “Sarà santo e chiamato Figlio di Dio”; e pertanto “Il suo regno non avrà fine” (Lc 1, 33-36). Da Giuseppe apprende, grazie alla comunicazione angelica, l’obiettivo per cui Dio si è incarnato: “Salverà il suo popolo dai suoi peccati” (Mt 1, 21). A Betlemme giungono i Magi e confermano di essere “venuti per adorarlo” (Mt 2, 2).
Un altro contributo l’ha recato Simeone nel giorno della presentazione di Gesù al tempio. Era un “uomo giusto” e “lo Spirito Santo era su di lui”. Ebbene, nella sua preghiera Simeone aggiunse un elemento importante: Gesù è la salvezza preparata da Dio “davanti a tutti i popoli”; egli è “luce per illuminare le genti” (Lc 2, 32): inviato a ogni essere umano, anche per i pagani è il Salvatore.
Maria che conosce il valore inestimabile della salvezza, quale perenne e gioiosa unione con Dio, rimane senza parole dinanzi al fatto strepitoso della nascita di Gesù.
Un evento rivelatore della bontà infinita di Dio, che nella sua sapienza trova il modo di armonizzare, da una parte, le esigenze della propria santità, contraria a qualsiasi compromesso col peccato; e dall’altra, la generosità sconfinata del suo amore misericordioso che attende a braccia aperte i peccatori e li vuole unire per sempre a sé, per far loro condividere la gioia della sua perfezione.
Il progetto è stupendo; solo Dio lo poteva concepire. Maria ne è conquistata. Il suo cuore trabocca di riconoscenza.
A quale esito la conduce l’adorazione? All’impegno risoluto di votarsi con tutte le forze alla missione del Figlio.
† Mons. Livio Maritano