«Luce nuova»
Se viviamo intensamente la fede scopriamo che proietta una nuova luce sui nostri rapporti con le persone, sul modo di svolgere le attività, di affrontare i problemi e di maturare le decisioni.
Anzitutto, nel contatto con gli altri non possiamo lasciarci guidare unicamente dall’interesse, dalla simpatia o dall’indifferenza. Dio infatti li ama come figli e per loro Gesù ha dato la vita. Li dobbiamo perciò trattare da fratelli, ricordando che il Signore ritiene fatto a sé ciò che di bene o di male compiamo nei loro riguardi.
Ed è sempre la fede che ci aiuta a guardare in una prospettiva diversa i doveri da adempiere. Non li possiamo considerare come imposizioni inevitabili da subire per forza; bensì come esigenze che nel disegno provvidenziale di Dio contribuiscono alla nostra maturazione cristiana, mentre concorrono all’armonia della famiglia, alla giusta finalità del lavoro, alle legittime richieste della convivenza civile.
Allora ci prestano l’occasione di offrire a Gesù altrettanti atti di amore, sempre che ci facciamo guidare dalla fede e dall’affetto, come è riuscita Chiara nel mantenere il proposito formulato da preadolescente: «Sempre sì!».
Non meno feconda è la fede nell’illuminarci quando siamo provati da difficoltà, sofferenze e amarezze. Come affrontare da credenti le malattie, le disgrazie, i lutti? Sappiamo che Dio non ci promette di farci felici quaggiù; tuttavia non ci espone a prove superiori alle nostre forze, anzi ci accompagna in quei momenti: Se riconosciamo umilmente il nostro bisogno e imploriamo con fiducia il suo aiuto, ci comunica la forza necessaria.
Troviamo allora nella prova una via per ricambiare l’amore di Dio e per prendere parte alla Passione di Gesù; il mezzo di far penitenza per i nostri peccati, di intercedere a favore del prossimo, di contribuire al bene della Chiesa. Se ben vissuta in unione con Cristo, quest’esperienza ci servirà a comprendere meglio le sofferenze altrui e ad offrire ad essi un valido aiuto.
Infine, la fede ci incoraggia e ci guida quando constatiamo con tristezza le nostre colpe. La certezza che Dio, pur deplorando tali infedeltà, ci conserva tutto il suo amore, ci sprona a pentirci e a voler cambiare, mentre nella sua misericordia ci concede benevolmente il perdono.
† Mons. Livio Maritano