Per non essere soli
Dove ha attinto, Chiara, la continuità serena e gioiosa della sua testimonianza, la tenace generosità della sua offerta? Sicuramente nell’unione con Gesù, nel dialogo confidenziale ed inteso della preghiera. Sfogliando il Vangelo ci imbattiamo in un’affermazione perentoria: “la necessità di pregare sempre, senza stancarsi” (Lc 18,10). Sì, perché effetto, e insieme causa, dei valori fondamentali della vita cristiana. Ha la sua radice nella fede.
Prego perché son certo che Dio mi ama e mi presta sempre attenzione; ho fiducia che ha il potere e la volontà di aiutarmi in ogni situazione. Nella preghiera gli manifesto riconoscenza per i beni che non smette continuamente di concedermi; gli esprimo perciò il desiderio di ricambiare il suo affetto, di giungere ad una unione sempre più stretta con lui. Tutti poi ci troviamo nella necessità di chiedere aiuto, tanto numerosi sono i nostri limiti e dobbiamo riconoscere con umiltà l’impotenza a praticare il cristianesimo con le nostre forze. Al tempo stesso però sappiamo di poter riporre piena fiducia in Colui al quale “nulla è impossibile”.
Per di più, chi non è consapevole d’aver mancato di fedeltà nell’amore a Dio? Prigionieri delle inclinazioni sregolate abbiamo preteso con l’orgoglio di sapere, meglio del Signore, dove trovare il nostro bene. Sicché, delusi e amareggiati, non possiamo fare a meno di manifestargli la sincerità del pentimento. E quando più curiamo la qualità della nostra preghiera, tanto maggiormente si consolidano in noi, grazie al dono dello Spirito Santo, le virtù evangeliche ora ricordate, mentre cresce la comunione di vita e di amore con Gesù.
† Mons. Livio Maritano