Con te, Gesù
“Con te, Gesù!” È l’invocazione spontanea e affettuosa che saliva sovente dal cuore di Chiara. Manifesta la sua fede nella promessa di Gesù – «Io sono con voi tutti i giorni» (Mt 28,20) – e insieme una viva riconoscenza. E’ infatti consapevole che, ben prima del nostro desiderio, è lui stesso che ci vuole unire a sé.
Lo richiede il disegno divino in base al quale per accedere al Padre dobbiamo ricorrere alla mediazione dell’umanità di Cristo, ossia alla sua rivelazione, ai meriti da lui acquisiti, il suo potere di Risorto: «Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me» (Gv 14, 6). Progetto ribadito da S. Paolo: «Uno solo è Dio e uno solo il mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù, che ha dato se stesso in riscatto per tutti» (1 Tim 2,5-6).
Da parte sua, Chiara constata umilmente i propri limiti – «Mi sento così piccola e la strada da percorrere è così ardua» – per cui implora con accorata insistenza l’aiuto di Gesù.
Di fronte alla sua testimonianza ci chiediamo in che modo l’azione di Cristo l’ha guidata a sviluppare così intensamente l’unione con lui. La risposta va cercata, in primo luogo, nell’alto apprezzamento dimostrato da Chiara per il valore del Vangelo. Questo “magnifico libro” è “straordinario messaggio” diviene oggetto privilegiato di riflessione orante e stimolo efficace a un continuo miglioramento.
L’altra risorsa determinante l’ha trovata nell’Eucarestia. La limpida affermazione di Cristo – «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui» (Gv 6, 56) – non lascia dubbi sugli effetti di un’intensa partecipazione al sacrificio eucaristico: unirci, cioè, più tenacemente a lui e conformarci alle virtù che egli ha mirabilmente vissuto.
Non va inoltre sottovalutato l’impegno di Chiara nel rivolgere ripetutamente durante la giornata il pensiero affettuoso a Gesù. Ciò le consente di offrirgli l’attività che sta svolgendo, i doveri di famiglia e di scuola, la sollecitudine per le persone.
L’esercizio quotidiano dell’unione fraterna con Cristo incrementa ovviamente l’amore e la fiducia in lui, come disposizione abituale che segna in profondità la vita: «Cristo è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano per se stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per loro» (2 Cor 5, 15). Per questo motivo Chiara completa la sua invocazione abituale: «Con te, Gesù; per te, Gesù! ».
† Mons. Livio Maritano