La certezza decisiva
Da quando abbiamo conosciuto l’affascinante esempio di Chiara ci torna insistente nell’animo il desiderio di comprendere il cammino interiore che nel giro di pochi anni l’ha condotta a una meta così elevata di santità.
Poiché in questo percorso è determinante la relazione filiale con Dio, occorre considerare anzitutto come in lei sia maturata la virtù della fede. Già dall’infanzia la mamma l’accompagnava a scoprire l’immensa bontà di Dio. Ne rimane ammirata: «Com’è buono Gesù. Fa piovere sui buoni e sui cattivi». Sarà la parola di Dio a confermarla in questa certezza. Dio, infatti, è “buono in tutte le sue opere” (Sal 145,2). Egli vuole il bene per ognuno di noi. E ben presto Chiara ne ricava una ferma convinzione: «Dio mi ama, mi ama immensamente!».
Proprio perché ci ama ha voluto farsi vicino a ognuno di noi in Gesù: “Non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati” (1Gv 4, 10). Così, “l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori” (Rom. 5,5). Al fine di farci crescere nell’amore di Dio, Gesù ci accompagna costantemente “Io sono con voi tutti i giorni” (Mt 28,20), e insiste perché viviamo uniti a lui: “Rimanete in me e io in voi …. Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi. Rimanete nel mio amore” (Gv 15, 4.9).
Conquistata da questo amore, Chiara si rivolge spesso a Gesù con gioiosa spontaneità: impara a compiere tanti atti di obbedienza e di bontà per fargli piacere, mentre si esercita a riconoscere la presenza di lui negli altri bambini. Sicura di essere immensamente amata da Dio in ogni istante, troverà nelle varie circostanze della vita il fondamento incrollabile per vivere nella fiducia e nella serenità.
† Mons. Livio Maritano