Il “Centro Chiara ‘Luce’ Badano” di Hêvié (Bénin), sostenuto dall’Associazione Luce d’Amore ONLUS, è nato grazie all’incontro nella Curia di Torino tra due Vescovi: Mons. Livio Maritano, già Vescovo Ausiliare dell’Arcidiocesi, e Mons. Nestor Assogba, Arcivescovo di Cotonou.
Mons. Maritano propone all’Ufficio Diocesano Terzo Mondo un progetto nel Bénin.
Nel colloquio tra i due Vescovi si scopre che il denaro ricevuto in dono da Chiara al compimento dei 18 anni e inviato in Africa, giunse proprio nelle mani di Mons. Assogba. Questo il motore propulsore per decidere di partire: “Chiara, come desiderava, sarà medico in Africa dove voleva recarsi per curare quei bambini, e la Provvidenza interverrà!”
Il primo progetto: parte subito: è il 2002 e avrà vita nella circoscrizione di Hêvié-Dénou, diocesi di Cotonou.
Dopo aver scavato per ben 35 metri allo scopo di far scaturire l’acqua, necessità vitale, per prima cosa si crea un pozzo.
Si procede alla costruzione di un dispensario che viene inaugurato il 6 agosto 2007, festa della Trasfigurazione del Signore.
Nasce così il primo Centro “Chiara ‘Luce’ Badano” nella Missione di Hêvié-Dénou
Le attività sono:
♦ Adozioni a distanza. Grazie alle Adozioni a distanza (con un sostegno annuale di 200 €) le suore possono seguire amorevolmente bambini, ragazzi poveri e le rispettive famiglie, garantendo migliori condizioni di vita, assistenza sanitaria, sostentamento scolastico.
♦ Animazione Sociale e Sanitaria. È stato costituito un gruppo di donne che partecipano a una serie di attività di promozione umana: corsi di prevenzione sanitaria, corsi di artigianato per la realizzazione di prodotti come tele tessute con i motivi locali che possono essere rivendute e creare un reddito aggiuntivo.
♦ Dispensario e Ospitalità Malati. È stato realizzato un dispensario che ospita due Suore con 10 posti letto per tutti quei pazienti che hanno bisogno di qualche giorno di ricovero o convalescenza dopo piccoli interventi ambulatoriali. Nonostante le risorse limitate, le suore cercano di offrire un servizio indispensabile alla zona che dispone di poche strutture sanitarie.
È stata creata anche una piccola farmacia per fornire medicine che, a seconda della situazione economica del paziente, sono fornite gratuitamente oppure a un prezzo ridotto per le persone meno povere; il termine ‘povero’ non è utilizzato a caso perché purtroppo il 90% della popolazione si divide tra poveri e meno poveri, mentre solo il rimanente 10% si può definire autosufficiente economicamente.
Per fornire un servizio più completo alla popolazione locale le suore sperano di poter realizzare:
- Un piccolo laboratorio di analisi, con attrezzature che potrebbero anche essere trasportate periodicamente nei vari paesi vicini;
- Una sala parto con un locale dedicato alla degenza non essendo possibile ricoverare le neomamme e i loro bimbi insieme agli altri pazienti;
- Un altro locale per ospitare pazienti che debbano essere isolati; non va dimenticato che la mancanza di vaccinazioni e le temperature elevate facilitano la diffusione di infezioni;
♦ Pastorale Parrocchiale: Le Suore assistono nella vita Parrocchiale con una serie di attività come il Catechismo, la consegna della Eucarestia ai malati e una serie di visite alle famiglie più in difficoltà della Parrocchia, garantendo cibo, vestiti, assistenza sanitaria, sostentamento scolastico per i bambini e i ragazzi, promuovendo attività ricreative…
Quest’opera, molto importante per la popolazione locale, formata principalmente da contadini che vivono delle loro magre risorse derivanti
da un’agricoltura ancora a uno stato rudimentale, ha subito il 19-20 gennaio 2018 un violento abbattimento da parte dello Stato.
Con coraggio si è subito ripartiti, ma nonostante le difficoltà siano tante non si demorde: si confida.
La forza della fede e della carità verso i “più piccoli” non ha posto fine all’Opera e si è proseguito nel voler riprendere -grazie all’assenso del Vescovo locale e alla presenza delle Suore di Nostra Signora della Visitazione- a ricostruire e creare ex novo il reparto di maternità.
Lo esige soprattutto l’elevata mortalità delle gestanti o partorienti, nonché dei neonati spesso prematuri, nati da mamme denutrite, in modo particolare colpite dalla malaria e dall’ulcera del buruli.
Il tuo contributo, grande o piccolo, è prezioso!
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